In ciascuno dei racconti, predomina sempre l’indagine introspettiva che coinvolge sia
protagonisti che le comparse fugaci, tutti lasciando frammenti di vissuto e solitudine,
come insieme di suggestioni hopperiane in cui si crogiolano inquieti e rendono a Voce
Narrante il segreto dei loro pensieri, consentendogli così di esporne l’autocritica dell’essere
uomo, sempre perdente a confronto con l’universo femminile. Ed ognuno dei racconti
custodisce un suo segreto. Chi è Ted Connely, protagonista di Utrum, cittadino londinese
immerso nella solitudine, assieme al fratello gemello Josch, fobico ed incapace di
relazionarsi con il prossimo? Qual è il segreto di Zic, personaggio indefinito, dal nome
onomatopeico, che si muove in un suo Fantastico Mondo, in cui non c’è sera tra due
mattine? E perché la musica è imprescindibile per lui? Cosa riserverà il destino per Mina,
dopo i suoi mattutini Fretta, Moka, Freddo? La genesi del mondo di Zic, le radici delle
antropofobie dei gemelli Connely, o il destino di Mina, sono segreti che disvelerà la lettura,
portandovi sino alle pagine di Antrum, che rappresentano quella soglia sull’oltre, semplice
da varcarsi per ciascuno di noi più di quanto si possa immaginare. E per chi avrà curiosità di
affacciarsi in quell’oltre, la soglia è lì in quelle pagine.